• May 17, 2024
Giornata 32

Trentaduesima giornata

Sveglia alle 5.30, è ancora buio. Colazione e metto le ultime cose dentro i gavoni già stracarichi. Diana non è mai stata così carica quindi la cosa più difficile da fare oggi sarà calare il kayak nel fiume senza spaccare nulla. Il dislivello è importante e purtroppo sono rivolto di poppa, quindi col timone, verso il fiume. La parte più delicata. Lego una cima alla maniglia di prua e, grazie a varie cose di plastica poste sotto la chiglia, riesco a far scivolare la mia nave senza quasi raschiarsi.

Poggio il sedere sul kayak quando Bosa ancora dorme, soprattutto dopo la festa della birra di ieri sera. La attraverso in un silenzio surreale passando a pochi metri dal palco galleggiante da cui si esibiscono gli ospiti di turno. Con piacere noto che non c’è plastica, bicchieri e piatti in giro o peggio nel fiume. Si devono essere organizzati bene, bravi!

Vado liscio leggermente spinto dalla corrente che porta verso il mare. Mi fa sperare in una mattinata in scioltezza ma appena passata la foce mi rendo conto che ho pensato troppo presto. Soffia vento forte da terra e l’effetto con l’onda lunga residua di maestrale crea un effetto montagne russe.

Da terra arriva un forte odore delle velelle spiaggiate putrescenti. Sarebbe un’altra giornata da divertirsi per gli amanti della Xamamina. Lì giù l’isola di Mal di Ventre pare un presagio. Ma tiro dritto.
Oggi ho in mente di fare molti chilometri quindi mi fermerò più spesso del solito in punti prescelti per sgranchirmi un po’.

Prima sosta a Torre Culumbargia, anche qui bei ricordi con Romano, Lino e Stefano. Giusto 15 minuti per far volare il drone e poi riparto. Dopo altri 8 km mi fermo a Punta Foghe dove il fiume arriva al mare creando un angolo di paradiso. Ogni volta, se posso, mi fermo.

Ai tempi della creazione della Sardegna, il proprietario dell’area doveva aver dato in appalto questa zona a un impresario che prediligeva la roccia scura. Estremamente aspra ma bella. Ecco che però allo scenario cambia: l’impresa doveva essere fallita quindi ecco un nuovo cambio di stile. Calcare chiaro, paesaggio lunare come a Porto Torres o a Bosa. La parte più affascinante è quella tra Santa Caterina e S’Archittu. Altra breve sosta e poi riparto con termica da maestrale. Taglio su Su Pallosu e mi fermo come da tradizione a Mandriola. Mi accoglie un’acqua cristallina veramente impressionante. Qui incontro Alessio & Valentina con la piccola Viola. Mi viziano con tanto di torta di ananas e panino al prosciutto.

Rientro in acqua per l’ultimo affondo. Transito davanti alle favolose scogliere di Su Tingilosu quindi sosta a Is Arutas. Bellissima sempre ma dà il meglio di se la mattina con luce piena che fa brillare il suo quarzo.

Pedalo e chiudo al tramonto a San Giovanni di Sinis dove combatto con sciami di zanzare e milioni di Velelle spiaggiate.

Buonanotte

Km percorsi 64

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